DesignStudio Vocazione all'eccellenza

More Website Templates @ TemplateMonster.com - October 31, 2011!

GoInSardinia pronta per la battaglia navale

4 Novembre 2013

OLBIA. Esperti in miracoli. I capitani coraggiosi della GoInSardinia volano sulle acque e rilanciano la sfida alle grandi sorelle dei mari. La piccola compagnia low cost ci prende gusto e anche per il 2014 vuole diventare la variabile impazzita del mercato dei traghetti. Vuole raddoppiare il numero dei passeggeri trasportati e superare i 200mila clienti. La ricetta è semplice. Prezzi che promettono un risparmio che arriva al 40 per cento rispetto ai concorrenti. GoInSardinia è il simbolo di un miracolo che va contro tutte le leggi dell’economia. Di una visione eretica delle leggi del mercato. Nessun profitto. Il consorzio mette insieme gli imprenditori del turismo. Riesce a farlo in Sardegna, e a restare a galla nel mare in tempesta del crollo dei trasporti. GoInSardinia ha un merito che va oltre i 100mila passeggeri trasportati nei tre mesi di attività del 2013. È riuscita a spezzare il monopolio delle compagnie che controllano il mercato. «Siamo già al lavoro per il 2014 – spiega il presidente Gian Paolo Scano –. Abbiamo già puntato a un obiettivo. Raddoppiare i passeggeri. Vogliamo arrivare a 200mila alla fine della prossima stagione. Elaboriamo un business plan aggiornato che si basa sulla esperienza fatta nel 2013». Il 2014. Nessun dubbio. A giugno il traghetto della GoInSardinia sarà in banchina all’Isola Bianca con i motori accesi. «Abbiamo già stabilito che per il prossimo anno noleggeremo una nave più grande – dice Scano –. Abbiamo ristretto il cerchio a tre navi che possono trasportare da 1600 a 2mila persone. Un numero che ci consentirebbe di arrivare a 200mila passeggeri nei 4 mesi di attività che abbiamo programmato. Dal 1 giugno al 30 settembre. Lavoriamo per un accordo che ci dia la possibilità di avere un altro traghetto in caso di avaria. Affiniamo i dettagli, ma puntiamo a fare una stagione in crescita. Anche per questo ci strutturiamo. Da quest’anno ci avvaliamo di consulenti ed esperti che arrivano da grandi compagnie di navigazione». E da GoInSardinia hanno anche deciso di investire in una campagna pubblicitaria. «È un aspetto che lo scorso anno abbiamo trascurato – continua Scano –, più per necessità che per volontà. Avevamo fatto tutto di corsa e non avevamo nessuna possibilità di programmare. È tutto venuto un po’ per caso. Quest’anno abbiamo programmato una serie di campagne pubblicitarie che ci aiutino a far conoscere i nostri servizi». Le rotte. La ricetta già sperimentata non verrà cambiata neanche per il prossimo anno. Il traghetto di GoInSardinia unirà Olbia con la penisola sette giorni su sette, alternativamente collegherà l’Isola Bianca con Livorno e Civitavecchia. «Ma per il 2014 prepariamo anche un altro servizio – continua Scano –. Siamo in trattativa con una grande compagnia di navigazione per acquistare alcuni pacchetti di biglietti. In questo modo garantiremo i collegamenti con tutti i porti della Sardegna. Non solo Olbia, ma anche Porto Torres, Arbatax e Cagliari». La ricetta del low cost. «GoInSardinia cresce, ma i prezzi resteranno bassi – promette il presidente –. I nostri clienti risparmieranno dal 20 al 40 per cento sul costo dei biglietti rispetto alle compagnie tradizionali. Come tutti sanno noi non puntiamo a fare profitto. La nostra nave serve solo per portare turisti nelle strutture ricettive della Sardegna. A noi basta chiudere in pareggio». I soci. GoInSardinia non è una compagnia di navigazione. Nasce all’inizio del 2013 per portare vacanzieri nelle strutture ricettive. I proprietari di imprese turistiche, hotel, tour operator, ristoratori, si rendono conto che il caro traghetti ha cancellato il turismo. L’idea nasce da alcuni imprenditori di Santa Teresa di Gallura. Ma è un virus che in breve tempo contagia altri proprietari di attività turistiche. L’idea è folle, noleggiare un traghetto e portare i turisti nelle loro strutture ricettive. «All’inizio ci hanno preso per pazzi – racconta Scano –. Abbiamo iniziato in pochissimi, meno di 50. Abbiamo chiesto aiuto alle istituzioni. La Regione si è distinta per indifferenza. Ci siamo quotati e abbiamo cercato qualcuno disposto a noleggiare una nave con l’equipaggio. GoInSardinia è nata così. All’inizio solo una piccola quota dei biglietti doveva essere riservata al mercato libero. Il grosso faceva parte di pacchetti che comprendevano il soggiorno nelle nostre strutture. Ma la richiesta ci ha travolti. È stato un successo. E dopo una iniziale diffidenza anche i soci sono aumentati. Alla fine della nostra avventura eravamo arrivati a 70. Ora facciamo riunioni in tutti i Comuni della Sardegna. E aiutati da Confindustria e Confcommercio raccogliamo sempre più adesioni. Per ora siamo a 100, ma siamo certi che arriveremo a 300 entro la fine dell’anno. Ormai GoInSardinia è una realtà che ha soci in tutta l’isola. Ma per ora abbiamo deciso di noleggiare un solo traghetto. Abbiamo fatto un po’ di conti e la copertura economica non ci consente di mettere una seconda nave sulle rotte tra la Sardegna e la penisola». I conti. Il 2013 si è chiuso in modo un po’ sfortunato. Il traghetto Kriti si è rotto all’inizio di settembre e di fatto ha cancellato la possibilità di viaggiare per un mese. I passeggeri sono stati tutti riprotetti sulle navi delle altre compagnie. Una spesa per GoInSardinia che non era prevista. «Ma nonostante questo imprevisto siamo riusciti a chiudere in pari – conclude il presidente Scano –. L’obiettivo anche per il 2014 è avere i conti in pareggio. Perché a noi non interessa fare utili, ma dare un servizio». Nel 2013 GoInSardina ha avuto un fatturato di 7 milioni di euro, ha dato lavoro a 88 persone per tre mesi, con il traghetto greco Kriti, noleggiato dalla Anek Lines, ha trasportato 115mila passeggeri, 27mila auto, oltre mille tir.

Fonte: http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2013/11/04/news/goinsardinia-pronta-per-la-battaglia-navale-1.8051332

Nuova direttiva sul diporto

14 Ottobre 2013

BRUXELLES - Via libera dall'Europarlamento alle nuove norme europee per imbarcazioni da diporto più verdi e sicure. L'Aula ha infatti approvato a larghissima maggioranza (626 voti favorevoli, 17 contrari e 11 astensioni) la direttiva Ue che si applicherà a tutte le barche - da quelle motore a quelle a vela e incluse le moto d'acqua - di lunghezza tra 2,5 e 14 metri, con l'obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti. L'industria nautica avrà tre anni di tempo per adeguarsi, mentre le pmi avranno sei anni. Il nuovo quadro normativo, ha sottolineato il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani, andrà quindi a vantaggio sia dell'industria nautica che della tutela dell'ambiente. La direttiva prevede di ridurre del 20% le emissioni annuali di ossido di azoto e di idrocarburo, e del 34% quelle di particolato. Per garantire la competitività dell'industria europea rispetto ai suoi principali concorrenti che sono gli Usa, Bruxelles ha deciso, dopo discussioni con le parti interessate e a contatti con l'agenzia statunitense competente, di allineare i limiti di emissioni a quelli americani. Il pacchetto Ue è quindi ''un ottimo esempio di quel matrimonio di interesse tra ambiente e industria che dovremmo cercare di promuovere sempre di più nella legislazione europea, a sostegno della competitività delle nostre imprese'', ha sottolineato Tajani intervenendo davanti all'Aula di Strasburgo. Questa ha anche deciso d'includervi, dato l'alto rischio di incidenti mortali, un nuovo requisito di sicurezza, rendendo obbligatorio un dispositivo di arresto d'emergenza che possa essere collegato al pilota, per esempio un interruttore di arresto fissato a una cima. Sono invece state escluse dalle norme Ue le categorie di progettazione delle imbarcazioni 'alto mare' e 'al largo', in quanto ritenute fuorvianti per gli utenti. Queste dovrebbero infatti essere basate sulle condizioni ambientali essenziali per la navigazione, ossia la forza del vento e l'altezza delle onde, e la zona e il tipo di navigazione. ''Siamo assolutamente convinti - ha concluso il commissario all'industria - che la nuova direttiva sulle imbarcazioni da diporto migliorerà le condizioni quadro per l'industria dei natanti dell'Ue, in particolare per le pmi. E contribuirà anche a migliorare la tutela dell'ambiente'', la qualità dei luoghi di villeggiatura e la creazione di posti di lavoro nel settore del turismo.

Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/mobilita/2013/10/09/Ok-Europarlamento-imbarcazioni-diporto-piu-verdi-2-_9436653.html